*The other self *


Vongola XIII. Capitolo 2

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  1. Selene
     
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    Feci un respiro profondo e con mia grande sorpresa riuscì a ricompormi ed a rispondere con un :”piacere mio”. Li osservai, ognuno era ben diverso dall’altro: Leo Renaldi, aveva un aspetto di quei tipi punk-rock, capelli rossi,occhi “insolitamente” tendenti al viola (si dice che siano lenti a contatto… anche se nessuno lo ha mai visto togliersele)come accessorio lo caratterizzavano le borchie,gli spuntoni e qualche teschio impresso nella sua t-shirt nera (è vero che è primavera dove ci sono tanti alberi in fiore, il cinguettio degli uccellini, il sole sempre splendente, ecc… ma non è troppo presto per le t-shirt??insomma..non ha freddo??mah.) Riguardo alla sua storia (è stato Reborn ha riferirmela), pare che le sue origini siano italiane e che era orfano ed è stato adottato da una famiglia italiana di origini modeste.
    A seguire Yoru: Il suo aspetto era al quanto misterioso, come la sua fiamma dall’altronde, aveva i capelli neri come la notte e dei magnetici occhi verdi, ma quello che più affascinava era il suo tatuaggio blù sulla parte destra del viso che andava a sfumare verso l’oro. Su di lui, non si sa molto, solo che è un tipo schivo e sfuggente…(la nebbia!!).
    Ametsu Galvèz: aveva dei lineamenti occidentali,molto occidentali, con tanto di capelli castani e dei cristallini occhi azzurri. Era spagnolo,per via del lavoro suo padre si era dovuto recare in Giappone dove dovette restarci per molti mesi,così finite le elementari, sua madre e lui decisero di trasferirsi in Giappone, per stare tutti insieme.
    Hankei Zaki: è giapponese,(premetto è la verità)dico questo perché dal suo aspetto non si direbbe minimamente: carnagione dorata, capelli biondi, occhi nocciola. E’ uno sportivo, pratica basket da quando aveva 5 anni e la sua è una famiglia sportiva in tutto e per tutto , suo padre è un allenatore di una famosa squadra di basket e sua madre è una maestra di kendo.
    Inazuma Mei : (esclusa me)è l’unico guardiano ragazza , era orientale ma le sue origini erano cinesi. Il suo aspetto è molto particolare, capelli platino e occhi ambra. Le sue origini sono evidenti nel taglio degli occhi, a mandorla. Sua madre era cinese , suo padre era un nordico, anche loro come Ametsu si erano trasferiti in Giappone, ma il motivo era diverso,volevano far continuare gli studi a Inazuma , facendole apprendere anche la cultura Giapponese.
    Il sesto e ultimo guardiano: Shiba Fujiwara. (no. Hibari non ha fratelli… quindi non è possibile!?) Dico così perché c’era qualcosa nel suo aspetto che lo ricordava molto: capelli neri blu e occhi grigi. Italo-giapponese, suo padre era italiano e sua madre giapponese. Era un tipo solitario, studioso, attento alle regole e alla disciplina (disciplina…prima in comune) e ah sì, Reborn mi disse anche che aveva una passione segreta per la kobudo (kobudo…seconda cosa in comune).
    Tolsi lo sguardo da loro e mi soffermai sulla Decima famiglia. Era incredibile, malgrado i caratteri, le idee e i gusti così diversi i sette guardiani erano uniti in modo indissolubile nonostante gli anni passati…Ricordo l’ultima volta che vidi Tsuna dopo il suo passaggio ufficiale come boss, all’epoca avevo 5 anni e lui 18, per me era come un fratello maggiore, indossava un completo elegante ed era venuto a salutarmi prima di partecipare ad una cerimonia importante riguardante la sua famiglia. Da allora sono passati otto anni e nonostante ciò, tutti lo riconoscevano come boss e nutrivano un grande rispetto verso di lui:”il cielo che avvolge ogni cosa…l’armonia”-diceva sempre il nonno Nono… chissà se anch’io un giorno quando sarò boss, verrò vista in questo modo…(ehh?? Ma che stò dicendo?? Io boss?? Non scherziamo!!). Mentre mi perdevo in questi pensieri, qualcuno mi arruffò i capelli:”Ehi, “Tredicesima”-era Leo e aveva una sorriso smagliante a trentadue denti –“sono sicuro, che sarai un grande boss, ed io sarò lieto, di farti il vostro braccio destro”-concluse con un altro sorriso smagliante. Arrossii. Per via del imbarazzo e della mia goffaggine non riuscii a rispondergli, ma gli feci un grande sorriso sincero, lui capì che quello stava per un:”grazie, quando lo sarò,sarò felice che tu sia il mio braccio destro”- (non che io voglia esserlo, però forse in futuro...) Incominciavano a piacermi i sei ragazzi, non li vedevo ancora come miei “futuri guardiani” ma come dei buoni e fidati amici. L’atmosfera cambiò, trasformandosi in calore e vivacità, tra il piccolo Lambo (piccolo perché aveva usato il bazuka dei dieci anni) che creava il caos, e Leo che gli correva dietro innervosito, (proprio come faceva Gokudera a 14 anni), “testa a prato” e Hankei, discutevano animatamente sullo sport, ed erano d’accordo sul fatto che bisognava sempre “andare al massimo”, Yamamoto , Tsuna e Gokudera facevano vedere le loro “Box-Heichi” a Inazuma e a Imezu che ne erano molto affascinati, Chrome osservando le illusioni che creara Yoru e Shiba ed Hibari…bèh…se ne stavano in disparte a bere un del thè.Tutto era tranquillo quando ha un tratto alla porta suonò il campanello e…

    Continua...
     
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